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Immagine del redattoreFarmacia Giglioli

Microbiota, perché è importante prendersene cura?


Ragazza che forma un cuore con le mani sulla propria pancia

Conosciuto più comunemente come “flora intestinale”, il microbiota comprende tutti quei microrganismi che si trovano all’interno del nostro apparato digerente, come batteri, virus, funghi e parassiti (molti dei quali vengono assunti con l’alimentazione), che svolgono importanti funzioni per il nostro corpo. Ma come funziona esattamente e quanto è importante ciò che mangiamo? 



Come funziona?

Il microbiota stimola il sistema immunitario, scompone i composti alimentari potenzialmente tossici e sintetizza alcune vitamine e aminoacidi, comprese le vitamine del gruppo B e la vitamina K. Ad esempio, gli enzimi chiave necessari per formare la vitamina B12 si trovano solo nei batteri, non nelle piante e negli animali (la vitamina B12 svolge un ruolo essenziale nella formazione dei globuli rossi, nel metabolismo cellulare, nella funzione nervosa e nella produzione di DNA, le molecole all’interno delle cellule che trasportano le informazioni genetiche). 


Oltre al patrimonio genetico, all’ambiente in cui si vive, l’attività fisica e all’uso di farmaci, la dieta gioca un ruolo importante nel determinare quali tipi di microbiota vivono nel colon. Recentemente è stato dimostrato che i drastici cambiamenti dello stile di vita e le diete moderne si traducono in un microbiota intestinale meno ricco e vario rispetto al passato. Le abitudini alimentari influenzano fortemente il microbiota intestinale, modellandone la composizione e l’attività. I cambiamenti dietetici a breve e lungo termine possono influenzare i profili microbici dell’intestino, e in alcune situazioni far perdere loro il carattere simbiotico; questo evento si chiama disbiosi. Ad esempio è stato dimostrato che i modelli di dieta onnivora, vegetariana o vegana, incidono in maniera molto importante sul microbiota. Chi ha una dieta a base prevalentemente vegetale consuma più fibra e ha dimostrato di avere una particolare abbondanza di specie di microrganismi che la metabolizzano, popolazione che invece è risultata meno rappresentata in coloro che adottano una dieta di tipo più occidentale, ricca di grassi saturi e proteine. 


La dieta è un modo naturale ed efficace per fornire nutrienti ed energia, contribuendo così a preservare la nostra salute. Pertanto per prenderci cura del nostro microbiota è importante includere nella nostra dieta componenti alimentari che alterano il microbiota intestinale in modo benefico, quali: alimenti fermentati contenenti probiotici come yogurt, kefir,.

Ciascun essere umano ha un proprio microbiota intestinale, la cui composizione varia in base a molti fattori, quali per esempio il patrimonio genetico, il luogo in cui si vive, il tipo di parto alla nascita (naturale o cesareo) e di allattamento ricevuto, la dieta, le abitudini e i comportamenti. Ecco perché ancora oggi non è possibile definire in che cosa consista un singolo microbiota “sano” che possa andare bene per tutti: una popolazione di microrganismi perfetta per un individuo potrebbe non essere adatta a un altro. 


Quando il corpo è in disbiosi, la salute potrebbe peggiorare, sia con effetti lievi, come crampi, diarrea e stitichezza, che con condizioni più gravi come nausea, vomito, cefalea, disturbi del sonno, infezioni uro-genitale e del tratto respiratorio superiore. Il microbioma intestinale influisce sul percorso di guarigione relativo a tali problematiche


Tendenzialmente, possono presentarsi i seguenti sintomi intestinali ed extra-intestinali:

  • Stitichezza, diarrea o gonfiore

  • Dermatiti, eruzioni cutanee

  • Disturbi autoimmuni o ormonali

  • Spossatezza e stanchezza

  • Malanni più frequenti

In presenza di questa sintomatologia, dunque, risulta opportuno consultare il proprio Medico. Allo stesso tempo, può essere utile mappare la composizione del proprio microbiota, intestinale, in modo da poter agire tramite una dieta ad hoc e una terapia mirata.


Vuoi saperne di più? Ti aspettiamo in Farmacia!

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